Titolo: Nel caffè della gioventù perduta
Autore: Patrick Modiano
Pag. 128
Casa editrice: Einaudi
Anno: 2010
Il libro è in dotazione alla Biblioteca Comunale di Pettineo
Accingendosi a leggere un premio Nobel per la letteratura, ci si autoconvince che si verrà messi a parte della vicenda di personaggi memorabili, di eroi ed eroine impegnati in epiche battaglie per la salvaguardia di ideali universali. Lʼimpressione invece che si trae dalla scrittura scarna ma mai banale di Patrick Modiano è che l’autore sia interessato a figure assimilabili più ad antieroi; individui senza un retaggio solido e rassicurante, come nella più comune tradizione sociale; individui di passaggio che non sanno e non vogliono ancorarsi a nulla e a nessuno; figure di viandanti con una dimensione interiore sospesa e tesa alla fuga.
Gli unici punti fermi del romanzo e della
società descritta da Modiano sono la precisione topografica dei luoghi di
Parigi e il Condé, il caffè in cui letterati e studenti si fermano ma solo
temporaneamente fino a notte fonda e senza un programma di vita definito.
Tra tutti questi mancati eroi, lʼautore, che
compare nella narrazione attraverso il suo alterego Roland, concentra la sua
attenzione su un personaggio femminile: Louki. Una donna affascinante da cui da
subito viene attratto, e il cui mistero suscita curiosità in questa schiera di
intellettuali la cui vita resta quasi sospesa nel presente.
Chi è Louki? Il passato, il presente e ancora
più il futuro di questa donna fluttuano nell’incertezza. Abbandonato il tetto
coniugale, sembra essere evaporata ed è per questo che il marito assume un
investigatore privato che si occupi di cercarla. Una volta trovata, però, lʼinvestigatore
decide di lasciarla andare. Forse più di tutti, lʼuomo ha compreso che la fuga
è la condizione che meglio si addice alla donna.
Quale sarà il suo destino, se lʼunico modo di
restare fuori dal tempo altro non è che abbracciare la morte? E quello di
Roland che insieme a lei ha conosciuto momenti di felicità in quelle che
definisce “zone neutre”?
Parigi è il palco su cui vanno in scena gli stralci di vita dei
personaggi di Modiano, in luoghi precisi della città descritti con dovizia di
particolari, una caratteristica distintiva dell’autore. E tuttavia la città è
proprio la grande “assente” del romanzo: non accoglie né scaccia; semplicemente
si limita a registrare il passaggio di queste incerte figure che ricercano
nella precarietà di alberghi ammobiliati il rifugio dagli assalti del tempo.
Rossella Muratore
http://www.panorama.it/cultura/libri/modiano-vinto-premio-nobel-per-letteratura-2014/
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