sabato 27 giugno 2015

UNA PISTOLA CHE PUNTA DRITTO AL CUORE...PER SALVARLO! - di Carmelo Giglio




Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. Chi sopravvive a un attacco cardiaco diventa un malato cronico. La malattia modifica la qualità della vita e comporta notevoli costi economici per la società. In Italia la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille (dati Istat). Il 23,5% della spesa farmaceutica italiana (pari all'1,34 del prodotto interno lordo), è destinata a farmaci per il sistema cardiovascolare (Relazione sullo stato di salute del Paese, 2000). 
È stata utilizzata per la prima volta in Italia a Bologna giorno 15/12/2011 la "pistola salva cuore", un dispositivo inventato negli Stati Uniti che consente di inserire rapidamente un condotto dal ventricolo sinistro all’aorta discendente, bypassando la valvola aortica malata. A essere operata, al Policlinico S. Orsola-Malpighi, è stata una paziente di 86 anni affetta da stenosi aortica critica per la quale, senza l’innovativa terapia, sarebbe stato difficile ricorrere a una procedura classica con un intervento di sostituzione valvolare che, generalmente, dura circa 3-4 ore: attraverso l’uso di questo nuovo "applicatore" e di un condotto provvisto di una valvola biologica, invece, l’operazione è durata meno di 2 ore. La paziente, spiegano i medici, è stata la sedicesima persona al mondo a sottoporsi a questa tecnica, ora sta bene ed è tornata a casa. L’innovazione consente di trattare una fascia di pazienti precedentemente non avviabili all’intervento classico e determina un’economia di costi complessivi per la struttura di circa il 30%. Infatti l’intervento si svolge a cuore battente, cioè senza l’ausilio della circolazione extra corporea, con un impatto di anestesia generale limitato (2 ore contro le usuali 3-4 ore) e con ridottissimi sanguinamenti, ed è possibile effettuarlo su pazienti che presentano controindicazioni alle tecniche standard, come ad esempio il rischio di stress renali. 
Ecco come funziona la pistola. Il condotto che unisce il cuore all’aorta discendente viene inserito nella “pistola salva cuore” e viene legato all’apice del ventricolo sinistro. La parete del cuore viene bucata con la “pistola” che contestualmente inserisce il condotto nel ventricolo sinistro. Per evitare sanguinamenti, la pistola è dotata di un palloncino che “tappa” il foro praticato nella parete cardiaca. La “pistola” viene estratta lasciando in sede il condotto. 
Al termine dell’intervento, il ventricolo sinistro è collegato direttamente in aorta discendente, bypassando la valvola aortica malata. Tra il 60 e il 70% del flusso sanguigno passa dal nuovo condotto. Le patologie aortiche sono purtroppo in continuo aumento e pertanto è necessario che questo tipo di tecnologia prenda piede anche nel nostro paese.


Carmelo Giglio*


*Ventenne pettinese iscritto al corso in Infermieristica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Milano.

Nessun commento: