Le malattie
cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro
paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. Chi sopravvive a un
attacco cardiaco diventa un malato cronico. La malattia modifica la qualità
della vita e comporta notevoli costi economici per la società. In Italia la
prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per
mille (dati Istat). Il 23,5% della spesa farmaceutica italiana (pari all'1,34
del prodotto interno lordo), è destinata a farmaci per il sistema
cardiovascolare (Relazione sullo stato di salute del Paese, 2000).
È stata
utilizzata per la prima volta in Italia a Bologna giorno 15/12/2011 la
"pistola salva cuore", un dispositivo inventato negli Stati Uniti che
consente di inserire rapidamente
un condotto dal ventricolo sinistro all’aorta discendente, bypassando la
valvola aortica malata. A essere operata, al Policlinico S. Orsola-Malpighi, è
stata una paziente di 86 anni
affetta da stenosi aortica critica per la quale, senza l’innovativa terapia,
sarebbe stato difficile ricorrere a una procedura classica con un intervento di
sostituzione valvolare che, generalmente, dura circa 3-4 ore: attraverso l’uso
di questo nuovo "applicatore" e di un condotto provvisto di una
valvola biologica, invece, l’operazione è durata meno di 2 ore. La paziente,
spiegano i medici, è stata la sedicesima persona al mondo a sottoporsi a questa
tecnica, ora sta bene ed è tornata a casa. L’innovazione consente di trattare una fascia di pazienti precedentemente
non avviabili all’intervento classico e determina un’economia di costi
complessivi per la struttura di
circa il 30%. Infatti l’intervento si svolge a cuore battente, cioè senza
l’ausilio della circolazione extra corporea, con un impatto di anestesia
generale limitato (2 ore contro le usuali 3-4 ore) e con ridottissimi
sanguinamenti, ed è possibile effettuarlo su pazienti che presentano
controindicazioni alle tecniche standard, come ad esempio il rischio di stress
renali.
Ecco come funziona la pistola.
Il condotto che unisce il cuore all’aorta discendente viene inserito nella
“pistola salva cuore” e viene legato all’apice del ventricolo sinistro. La
parete del cuore viene bucata con la “pistola” che contestualmente inserisce il
condotto nel ventricolo sinistro. Per evitare sanguinamenti, la pistola è
dotata di un palloncino che “tappa” il foro praticato nella parete cardiaca. La
“pistola” viene estratta lasciando in sede il condotto.
Al termine
dell’intervento, il ventricolo sinistro è collegato direttamente in aorta
discendente, bypassando la valvola aortica malata. Tra il 60 e il 70% del
flusso sanguigno passa dal nuovo condotto. Le patologie aortiche sono purtroppo
in continuo aumento e pertanto è necessario che questo tipo di tecnologia
prenda piede anche nel nostro paese.
Carmelo Giglio*
*Ventenne pettinese iscritto al corso in Infermieristica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Milano.
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