lunedì 16 maggio 2016

The Bookmark (8): "Solo bagaglio a mano" di Gabriele Romagnoli



Titolo: Solo bagaglio a mano
Autore: Gabriele Romagnoli
Pag. 96
Casa Editrice: Feltrinelli
Anno: 2015

Il testo è in dotazione alla Biblioteca Comunale di Pettineo.



«Sono stato al mio funerale e ho imparato qualcosa sulla vita. Poche cose, ma quando sono tornato al mondo, facendone tesoro, ho campato meglio».

 Di vita ce n’è soltanto una. Lascia intendere bene Gabriele Romagnoli nel breve ma illuminante libro sugli assalti del superfluo che non ci lasciano vivere davvero. In meno di 100 pagine il giornalista e scrittore raccoglie esperienze di vita proprie o altrui che dovrebbero portare ognuno di noi a riflettere più spesso sul modo in cui conduciamo la nostra esistenza. 

 Dovremmo vivere da protagonisti, e invece siamo soltanto spettatori della nostra vita, trasportati da mille ansie e paure, da mille progetti che ci sembrano necessari e che invece ci sottraggono l’unica cosa preziosa che potremmo sfruttare per essere felici: il tempo che ci è stato concesso.
Possedere, vincere, apparire non coincidono con “vivere”. Sono parole vuote, inutili al nostro andare in questo mondo.

Da stolti quali siamo, ci affanniamo al raggiungimento di mete che forse non ci occorre raggiungere; a cercare consensi di cui non abbiamo affatto bisogno; a coltivare la “conoscenza” di persone che prima o poi ci presenteranno il loro “torna-conto”. Ci carichiamo di pesi che ostacolano il nostro cammino.

Conducendo un curioso “esperimento di morte” dal potere rivelatorio nel sud della Corea, e passando in rassegna anche alcuni episodi della sua vita, lo scrittore ci racconta, in modo semplice e diretto, quanto ci si sacrifichi ogni giorno per uniformarsi al “sentire comune”, quanto inutilmente ci si affligga per la conquista di una felicità preincartata.

La vita è un viaggio. Si parte. Non si sa bene quando il viaggio terminerà, ma si è certi che terminerà. Occorre solo scegliere cosa si vorrà portare con sé, il tipo di bagaglio.
Come vorremmo che fosse? Pesante? Ingombro dei macigni del passato e delle ansie del futuro? Oppure leggero, essenziale come essenziale dovrebbe essere il bagaglio di chi vuol viaggiare per godersi veramente il viaggio? A noi la scelta. A noi tocca liberarci del superfluo.



Rossella Muratore