venerdì 30 dicembre 2016

L'ALBERO ECOLOGICO 2016!!

E' alto quasi 5 metri, largo circa 2,5 ed è composto da migliaia di bottiglie di plastica di differenti colori e misure. 

Quest'anno ci son voluti:

- la partecipazione di buona parte della popolazione e dei Bar pettinesi, Bar Torcivia, Caffè del Duomo, Roxy Bar di Storniolo Rocco, Laura Maria Rudilosso, Oliva Russo (Sig.ra Storniolo),Pippo Pedano (fotografo), Graziella Parollo, Giuseppe Natoli, Giovanni Alferi, Epifanio Di Francesca (1985), Marina Cirami, Erika Di Pietro, Pino Pappalardo (Ercolino), Angelo Sanguedolce e tutti gli altri : GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE; 

- 3000 bottiglie di plastica; 

- l'OK dell'Amministrazione Comunale (suolo pubblico, illuminazione pubblica, transenne);

 - circa 3 km tra corde, cordini, lenza da muratore e filo da giardinaggio; 

- la struttura in ferro che lo sostiene, per l'ampliamento della quale ringraziamo la Fim di Belbruno; 

- l'impegno e la costanza degli iscritti dell'Associazione, ciascuno secondo la propria disponibilità, dall'ideazione alla realizzazione e specialmente: Rosario Russo, Giuseppe Drago, Antonino Pappalardo, Ninni Cuva, Isabella Storniolo, Antonella La Rosa, Carmen Gerbino, Mariella Zangara, Sebastiano Di Francesca, Antonino Pedano e Carmelo Giglio, Gioacchino La Rosa. 

- oltre 60 ore di lavoro, senza distinzione tra il giorno e la notte e tanta pazienza e perseveranza; 

- la collaborazione pratica delle persone che ci hanno supportato materialmente e psicologicamente: Carmelo Machì, Angelo Sauro, Gioacchino Liberti, Angelo Piscitello, Michele Bruno, Gerbino Rosario, L'angolo Per la Casa, Ferramenta & colori di Barberi Frandanisa Gaetano, Epifanio Di Francesca (1984). A loro e agli altri che non sono qui citati va il nostro GRAZIE!; 


Un Grazie particolare a: 

- Don Orazio Sapenza, parroco emerito della nostra parrocchia, che ci ha ospitati e ci ha dato la possibilità di "accantonare" le bottiglie per un mese; 

- Giovanni Belbruno (classe 1986), instancabile e sempre presente! 

- Sig.ra Lina ved. Belbruno e al figlio Angelo, che ci hanno aperto le porte di casa e permesso di usufruire del loro garage; 

- Le Famiglie Di Francesca-Miserandino, Liberti-La Rosa e Oieni per la loro capacità di supportarci e sOpportarci per ben 5 gg. consecutivi; 

- Nicola Storniolo e la moglie Cinzia de L'angolo Per la Casa per averci "donato" parte del materiale che ci è servito. 


Come lo scorso anno, restiamo convinti che in un'epoca in cui le feste, come quelle natalizie e di fine anno, sono diventate emblema del consumismo, produttore dei rifiuti che inquinano il Nostro Pianeta, si può ancora dimostrare che, con quegli stessi rifiuti, è possibile realizzare qualcosa di monumentale, artistico ed esteticamente apprezzabile, in grado di: 

- dare spazio alla creatività della gente; 

- favorire il coinvolgimento attivo dei cittadini; 

- creare proficue sinergie tra gente di diversa età, estrazione sociale e dai differenti interessi; 

- arricchire uno spazio pubblico, in questo caso la PIAZZA CROCE di Pettineo; 

- contribuire a creare il clima natalizio. 

Così abbiamo voluto augurare a tutti un sereno Natale e auspicare un ottimo 2017, all'insegna del rispetto dell'ambiente e del riciclo funzionale al bene collettivo e allo spazio in cui viviamo. 


Ancora AUGURI!!! 


         
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                                     #dialogosbuonefeste #lalberoecologico #lalberopiubello

lunedì 29 agosto 2016

The Bookmark (9): "Il caffè dei miracoli" di Franco di Mare



Autore: Franco di Mare
Titolo: Il caffè dei miracoli
Casa editrice: Rizzoli
Luogo: Milano
Anno: 2015

In dotazione alla Biblioteca Comunale di Pettineo







Alle sei del mattino, con la piazza deserta e il portone della chiesa ancora chiuso, quel… coso lì in mezzo sembrava addirittura più maestoso di quanto non fosse in realtà. Venanzio se lo trovò di fronte appena girato l’angolo. Peserà un paio di tonnellate, a occhio e croce, forse anche tre, pensò mentre lo rimirava, il mento appoggiato sull’asta della mazza. Tu va’ a sapere com’era arrivato fino a lì. Certo è che il giorno prima non c’era, poco ma sicuro.

Bauci, un paese di poche anime su un promontorio affacciato sulla costiera Amalfitana, è il teatro della commedia umana sapientemente narrata da Franco Di Mare, giornalista, scrittore e conduttore televisivo Napoletano.

La vicenda si sviluppa tutta intorno alla comparsa inaspettata di una scultura, dalle forme nude e proporzioni abbondanti, collocata nottetempo e all’insaputa dei più, sulla piazza principale del paese. “Nulla di strano né di sensazionale”, potrebbe pensare il lettore. Ma quella nudità di pietra rivolge il suo mastodontico fondoschiena alla chiesa principale del paese, tanto da essere visibile dall’altare, e per di più nel periodo dei festeggiamenti in onore della patrona di Bauci, Santa Eufrasia e per i quali persino il vescovo è atteso dalla comunità.

Sembra quasi l’inizio di una rappresentazione teatrale e forse lo è, poiché l’arrivo della Maya Tropical di Botero (un’opera in realtà mai scolpita dallo scultore, il quale entusiasticamente si è prestato al gioco di Di Mare) coincide con l’avverarsi di fatti inspiegabili, qualcuno drammatico, altri più frivoli e che gettano la comunità nel vortice della curiosità e delle più fantasiose congetture.

In questa giostra di paese, tutti i suoi personaggi cominciano a girare: il sindaco con le sue mire personali; il capo dell’opposizione pronto a contrastare il suo avversario più per motivi privati che politici; il prete, preoccupato dei costumi disinvolti dei fedeli; il barista a caccia di imperdibili novità, la fruttivendola e il netturbino che sperano nell’arrivo di un amore tardivo preludio di felicità; il maresciallo esempio di intuito e prudenza; gli intellettuali, forse troppo idealisti, sempre pronti a spendersi, senza pensare alle nefaste conseguenze dell’azione dell’ignoranza sulla cultura.

Chi, vivendo in una piccola realtà, non ha mai osservato un tale teatrino che invita talvolta all’amarezza talvolta a un sorriso?

Se è vero che scrivere di quel che si conosce è il primo passo per scrivere bene, allora forse è altrettanto vero che leggere di ciò che si vive è il primo passo per appassionarsi alla lettura. È questo il caso del Caffè dei miracoli che con i suoi personaggi innesca nel lettore un processo automatico di identificazione.

Rossella Muratore

lunedì 16 maggio 2016

The Bookmark (8): "Solo bagaglio a mano" di Gabriele Romagnoli



Titolo: Solo bagaglio a mano
Autore: Gabriele Romagnoli
Pag. 96
Casa Editrice: Feltrinelli
Anno: 2015

Il testo è in dotazione alla Biblioteca Comunale di Pettineo.



«Sono stato al mio funerale e ho imparato qualcosa sulla vita. Poche cose, ma quando sono tornato al mondo, facendone tesoro, ho campato meglio».

 Di vita ce n’è soltanto una. Lascia intendere bene Gabriele Romagnoli nel breve ma illuminante libro sugli assalti del superfluo che non ci lasciano vivere davvero. In meno di 100 pagine il giornalista e scrittore raccoglie esperienze di vita proprie o altrui che dovrebbero portare ognuno di noi a riflettere più spesso sul modo in cui conduciamo la nostra esistenza. 

 Dovremmo vivere da protagonisti, e invece siamo soltanto spettatori della nostra vita, trasportati da mille ansie e paure, da mille progetti che ci sembrano necessari e che invece ci sottraggono l’unica cosa preziosa che potremmo sfruttare per essere felici: il tempo che ci è stato concesso.
Possedere, vincere, apparire non coincidono con “vivere”. Sono parole vuote, inutili al nostro andare in questo mondo.

Da stolti quali siamo, ci affanniamo al raggiungimento di mete che forse non ci occorre raggiungere; a cercare consensi di cui non abbiamo affatto bisogno; a coltivare la “conoscenza” di persone che prima o poi ci presenteranno il loro “torna-conto”. Ci carichiamo di pesi che ostacolano il nostro cammino.

Conducendo un curioso “esperimento di morte” dal potere rivelatorio nel sud della Corea, e passando in rassegna anche alcuni episodi della sua vita, lo scrittore ci racconta, in modo semplice e diretto, quanto ci si sacrifichi ogni giorno per uniformarsi al “sentire comune”, quanto inutilmente ci si affligga per la conquista di una felicità preincartata.

La vita è un viaggio. Si parte. Non si sa bene quando il viaggio terminerà, ma si è certi che terminerà. Occorre solo scegliere cosa si vorrà portare con sé, il tipo di bagaglio.
Come vorremmo che fosse? Pesante? Ingombro dei macigni del passato e delle ansie del futuro? Oppure leggero, essenziale come essenziale dovrebbe essere il bagaglio di chi vuol viaggiare per godersi veramente il viaggio? A noi la scelta. A noi tocca liberarci del superfluo.



Rossella Muratore

sabato 9 gennaio 2016

Si è svolto il terzo appuntamento di Pettineo-Lauree!

Domenica 3 gennaio, presso la Sala consiliare del Comune di Pettineo, si è tenuto il terzo appuntamento del nostro progetto “PETTINEO-LAUREE”. 

La variegata platea presente ha avuto modo di conoscere ed appassionarsi alle tematiche trattate dalle due tesi di laurea presentate dai rispettivi autori in maniera eccellente.

Salvatore Princiotto
I partecipanti sono stati dapprima affascinati dalle luci e le immagini legate al tema dell'exhibition design, trattato dal dott. Salvatore Princiotto, che ha presentato la sua tesi sulle moderne tecniche del video-mapping, trascinandoci in un'atmosfera quasi avveniristica, ma al contempo attuale e realizzabile al livello territoriale. Oltre a descrivere gli aspetti tecnici di questo nuovo ambito della grafica artistica e dell'architettura visiva, la tesi del dott. Princiotto si basa infatti sull'ideazione di un progetto di video-mapping appositamente pensato e materialmente realizzabile per (e sul)l'opera di Mauro Staccioli “Piramide - 38° Parallelo”, nota per essere l’ultima, in ordine cronologico, del parco monumentale di Fiumara d’Arte.  
Seppure gli effetti di questa tecnica non siano permanenti, ma necessitano anzi di potenti e costose
Video-mapping su modello in scala della piramide.
attrezzature per la loro creazione, è risultato comunque sbalorditivo prendere consapevolezza di ciò che 
è possibile realizzare con l'ausilio di un PC e di un proiettore, congiuntamente alla professionalità ed alla competenza di chi si dedica a queste attività, ovviamente.   






Anna La Rosa
Successivamente l'uditorio è stato catapultato in una realtà, fino ad allora sconosciuta ai più, qual è quella di Nomadelfia, una comunità di cattolici praticanti che cercano di vivere secondo uno stile di vita ispirato a quanto riportato nel Vangelo e negli Atti degli Apostoli. 

L’elaborato della dott.sa La Rosa, che ha affrontato l'aspetto pedagogico di questa Comunità, ha dato subito spunto ad un acceso dibattito su tematiche come: la formazione dei bambini in una realtà nella quale si vive senza le inutili distrazioni della moderna società improntata al consumismo ed all’egoismo sfrenato (ma anche senza giocattoli, cartoni animati, favole, fate e folletti..); le capacità di resistenza di una simile “oasi” alle pressioni ed alle tentazioni provenienti dall’esterno; lo stato d’animo ed i desideri di adolescenti e giovani che vi abitano e l’eventuale capacità di “noi esterni” di rinunciare alle nostre comodità ed ai
Posizione di Nomadelfia (GR)
nostri bisogni terreni (sempre di più e sempre nuovi) per sposare una filosofia di vita ispirata alla fratellanza ed alla condivisione, come quella che Don Zeno – ideatore e fondatore di Nomadelfia, nel 1947 – volle porre alla base della sua Comunità.

Si tratta di due tesi tanto diverse nei contenuti, quanto simili nel livello di interesse suscitato, che confermano la validità e lo scopo formativo e di divulgazione della Cultura del Progetto della nostra Associazione.

Alla fine del dibattito, come nei precedenti appuntamenti, le due tesi sono state donate alla Biblioteca Comunale ed è dunque già possibile consultarle lì, assieme alle altre tesi donate finora.


R. Muratore riceve la tesi di Salvo
per conto della Biblioteca comunale
R. Muratore riceve la tesi di Anna 
per conto della Biblioteca comunale
 *Le foto di questo e/o degli altri appuntamenti, finora tenutisi, sono visionabili in slideshow nella colonna di sinistra di questo blog, o direttamente sulla nostra pagina Picasa, cliccando qui.                                           

giovedì 7 gennaio 2016

The Bookmark (7): "Babbo Natale è strunz", AA.VV.



Titolo: Babbo Natale è strunz
Autore: AA.VV.
Pag. 252
Casa Editrice: 80144
Anno: 2010






Finite le feste, si tirano le somme. Il bilancio è inevitabile, e ognuno fa le proprie valutazioni. È stato un Natale migliore o peggiore dei precedenti? Abbiamo ottenuto ciò che speravamo dalle feste o ne siamo rimasti delusi? Eravamo felici o infelici? Soli o in compagnia? Siamo stati costretti a smaltire in silenzio o in lacrime un dolore?

Il Natale è una ricorrenza così universale che persino la narrativa è riuscita a trarne dei profili “festivi”, familiari e individuali, in cui ognuno di noi può riconoscersi.

È il caso della raccolta di racconti, di qualche anno fa, che vi propongo di leggere, e che si presenta al lettore con un titolo divertente e che suggerisce già un po’ l’esito del nostro personale bilancio: Babbo Natale è strunz.

I quindici racconti trovano nel contesto delle festività natalizie il pretesto per trattare temi che riguardano la quotidianità, e che spesso stridono con l’atmosfera tutta “luci, pace e amore” di un periodo dell’anno in cui forse ad aumentare non è la nostra bontà ma la nostra ipocrisia. 

A questo scopo quindi, trovano posto in questa raccolta: solitudine, violenza, droga, inganni, omosessualità e società, superficialità, ribellione agli schemi imposti e all’immobilismo umano, ecologia, talvolta narrati in tono drammatico, talvolta in tono più leggero e giocoso. 

Con uno stile e un linguaggio semplici, che ricordano in alcuni casi un ritmo quasi teatrale, gli autori immettono il lettore nell’atmosfera rassicurante ma un po’ soffocante, a volte, della famiglia; in quella dei grandi centri commerciali, dove, in barba al ritrito: «è Natale, siamo tutti più buoni», si consumano cattiverie e scortesie; in quella di strani presepi dove i personaggi si animano ribellandosi al loro status di statuette e nulla più.

La lettura è piacevole e divertente ma allo stesso tempo invita a un confronto con la realtà e alla riflessione.

Eccovi di seguito i titoli:

-Finalmente è Natale,  Roberto Pellico;
-Babbo natale è strunz, Ferdinando Esposito;
- D’inganni non si dorme,  Mario Pistacchio;
-La forma della castagnola, Mattia Frasca;
-Nat, Ivan Polidoro;
-Mistero della Fede, Nicola Ingenito;
-Le corna di Natale, Nadia Terranova;
-Natale in casa Cipolla, Stof;
-Babbo Natale non esiste, Michele Carenino;
-Come un granello di senape, Fabrizio Gabrielli;
-L’apprendistato degli agnolotti, Euro Carello;
-L’agguato, Mirko Sabatino;
-Quello che voglio per Natale è immorale, Raffaella R. Ferré;
-Lo straniero, Michele De Caro;
-L’abete austriaco, Monica Mazzitelli-Andrea Cimenti.


Rossella Muratore