venerdì 11 settembre 2015

The Bookmark (5): "Mi sa che fuori è primavera" di Concita De Gregorio



Titolo:   Mi sa che fuori è primavera

Autore: Concita De Gregorio
Pag. 122
Casa Editrice: Feltrinelli
Luogo di pubblicazione: Milano
Anno:
 2015






Per essere felici non ci vuole tanto.
Per essere felici non ci vuole quasi niente.
Niente, comunque, che non sia già dentro di noi



Come si sopravvive in seguito alla scomparsa di un figlio?
In che modo una madre, come la protagonista di questo romanzo, può trovare la forza per andare avanti, sapendo che le sue bambine le sono state sottratte, uccise dal loro stesso padre nell'ennesimo ed eclatante atto di violenza nei suoi confronti?

A partire dalla vicenda delle gemelline svizzere, Alessia e Livia, scomparse qualche anno fa, Concita De Gregorio ripercorre, attraverso un’impostazione forse un po’ insolita per un romanzo che parla di un caso di cronaca, il cammino di una madre, Irina, alla ricerca della verità.

L’autrice offre, attraverso l’assetto scelto per la sua narrazione, ampio spazio alla riflessione:
La violenza psicologica ha un impatto devastante sulla persona che la subisce, pur non rimanendone lesa nel corpo, e dovrebbe essere considerata un grave campanello d’allarme di certe nefaste conseguenze;
I media non potranno che avere il ruolo di sconcertanti fabbriche di dolore, ma di un dolore “freddo”, incapace di bruciare mai veramente;
Esiste una possibilità di felicità in seguito a un dolore così grande, come la sparizione di un figlio (in questo caso due), per il genitore che ne subisce la perdita? E se sì, come potrà percepire la bigotta società in cui viviamo la ricerca di quel minimo di felicità necessaria a non morire nell’angoscia del “perché” e del “dove”?


Rossella Muratore